domenica 3 dicembre 2017

MOTIVAZIONE E STUDIO

                  MOTIVAZIONE E STUDIO


ANSIA DA ESAME

 Ci sono delle percentuali sullo stato d' animo degli studenti sotto esame:
il 16% sono poco sereni
il 19% sono tranquilli
il resto è riempito da paura e ansia 

FORSE SI DOVREBBE IMPARARE A CONTROLLARE LE EMOZIONI PER OTTENERE RISULTATI MIGLIORI .

                                   LA MOTIVAZIONE


LA MOTIVAZIONE E' ALLA BASE DEL SUCCESSO

Esempio: per avere BUONI risultati nello sport non basta essere preparati solo fisicamente, ma anche MENTALMENTE E PSICOLOGICAMENTE .
Per questo l' allenatore deve MOTIVARE l' atleta così che posso dare il massimo .








LA MOTIVAZIONE AD AGIRE

La motivazione : insieme di meccanismi BIOLOGICI E PSICOLOGICI che determinano l' azione ,l'orientamento verso un OBBIETTIVO e l'intensità della perseveranza .

evitamento : attitudine a evitare un PERICOLO e non affrontarlo .
                           
                        LE MOTIVAZIONI DEL AGIRE 
    si distinguono dalla loro IMPORTANZA è dalla loro ORIGINE:
IMPORTANZA : è stata studiata da MASLOW , egli interpreta i FATTORI MOTIVAZIONALI COME BISOGNI DEL INDIVIDUO ,e classifica questi in una PIRAMIDE DEI BISOGNI (in base al' importanza ).
Alla base della piramide ci sono i BISOGNI FISIOLOGICI , poi ci sono quelli della PROTEZIONE E DELLA SICUREZZA ,poi ci sono quelli del' APPARTENENZA ,poi ci sono quelli della STIMA e infine quelli di AUTOREALIZZAZIONE  .




ORIGINE : è divisa in fattori OGGETTIVI E SOGGETTIVI :
FATTORI OGGETTIVI= provengono da "fuori" , sono richieste della società o imposte dal ambiente. esempio : un temporale = MOTIVAZIONE , fa accelerare il passo se si sta camminando (senza ombrello)=AGIRE 
FATTORI SOGGETTIVI =provengono da "dentro " . esempio: una persona GELOSA =MOTIVAZIONE , è indotta a mangiare troppo =AGIRE. 

C'E' UN PROCESSO DI ATTIVAZIONE : l' individuo PERCEPISCE stimoli INTERNI ,ESTERNI , li VALUTA . Poi decide cosa fare e prende una DECISIONE OPERATIVA .
Ma l'ATTIVAZIONE non è così AUTOMATICA , ci possono essere momenti di indecisione : sono stati studiati 2 tipi di ORIENTAMENTO MOTIVAZIONALE: il primo , un individuo è concentrato sul azione (deciso ) , il secondo , un individuo è concentrato su situazione (non così deciso ). 

DARE UN SIGNIFICATO A CIO' CHE ACCADE

Oltre alle MOTIVAZIONI che determinano il nostro comportamento , lo fanno anche le SPIEGAZIONI =ATTRIBUZIONI (ragionamenti concentrati su se stessi ).
PRINCIPALI TEORIE SULLE ATTRIBUZIONI :
HEIDER = 2 tipi di ATTRIBUZIONE : INTERNA (ritenersi responsabili di ciò che accade) e ESTERNA (attribuire la responsabilità agli altri e assenza di miglioramento) .

WEINER= 3 aspetti fondamentali del processo di ATTRIBUZIONE: INTERNALITA' ( evento avvenuto a causa mia), STABILITA' ( ritenere di possedere delle abilità per sistemare la situazione ) , CONTROLLABILITA' ( ritenere la situazione controllabile).

DARE UN SIGNIFICATO ALLA VITA SCOLASTICA 
Anche in campo scolastico si studiano le attribuzioni :
ESEMPIO: un alunno che "fa uso" dell attribuzione interna , confiderà nello studio per migliorarsi .
Nella maggior parte dei casi il BUON RISULTATO è frutto del IMPEGNO , ma a volte è frutto di fattori di FORTUNA (suggerimenti ecc..), però conta lo STILE ATTRIBUTIVO( SELF -SERVING BIAS) = ci conta su se stesso ottiene BUONI RISULTATI .

L' attribuzione interna però non sempre è positiva , a volte è rafforzata negativamente da insegnanti , che spingono l' alunno a non migliorarsi 
ATTRIBUZIONE INTERNA (POSITIVA =BUON RENDIMENTO )
ATTRIBUZIONE INTERNA (NEGATIVA=LIMITAZIONE CAPACITA' DI MIGLIORAMENTO ) . 












LA MOTIVAZIONE INTRINSECA 
LA MOTIVAZIONE condiziona L'APPRENDIMENTO .
LA MOTIVAZIONE può essere di 2 tipi : MOTIVAZIONE INTRINSECA (essere CURIOSI e provare PIACERE  per ciò che si fa ) .MOTIVAZIONE ESTRINSECA ( la MOTIVAZIONE è il PREMIO O RICOMPENSA) .
E' stato provato che il RINFORZO " UCCIDE " la motivazione intrinseca
Con la MOTIVAZIONE INTRINSECA si raggiungono risultati migliori che con quella estrinseca : esempio= scimmie premiate ottenevano risultati inferiori rispetto a quelle che giocavano per il puro piacere di farlo .




LA MOTIVAZIONE ESTRINSECA 
La motivazione ESTRINSECA consiste in un PREMIO .
In ambito scolastico si manifestano sia la MOTIVAZIONE INTRINSECA CHE QUELLA ESTRINSECA .
La motivazione INTRINSECA però porta a i BUONI RISULTATI ,mentre in quella ESTRINSECA si è interessati solo al risultato e se NON SI OTTIENE ,si tende a MOLLARE .



  CI SONO 2 OBIETTIVI CHE UN INDIVIDUO VUOLE RAGGIUNGERE : OBIETTIVO DI PADRONANZA (si impegna per interesse = motivazione intrinseca ) , OBIETTIVO DI PRESTAZIONE ( si impegna per dimostrare capacità =motivazione estrinseca) .

Anche lo STATO D' ANIMO è importante : la fiducia (successo ) , la paura (evitare il fallimento) .

SCUOLA E MOTIVAZIONE
La motivazione INTRINSECA garantisce STABILITA' e PRESTAZIONI ELEVATA , però su questa motivazione cadono delle MINACCE :la principale è la COSTRIZIONE = I VOTI che annullano la MOTIVAZIONE INTRINSECA (PRINCIPALE MOLLA DI APPRENDIMENTO ).
+motivazione estrinseca 
-motivazione intrinseca 

L'imposizione scolastica soffoca la MOTIVAZIONE INTRINSECA :
Ci sono 3 CAUSE della DEMOTIVAZIONE SCOLASTICA :
1) LA SCUOLA OBBLIGATORIA E LA COSTRIZIONE 
2) I VOTI : sistema valutatorio e non formativo 
3) LA COMPOSIZIONE SOCIALE

MOTIVAZIONE SOCIALE E VOLONTARIATO



La motivazione INTRINSECA è alla base del VOLONTARIATO (attività praticata GRATUITAMENTE da vari soggetti che ne aiutano altri , questi hanno spirito di solidarietà .

IL VOLONTARIATO E' DISCIPLINATO DALLA LEGGE N.266.



 FILM : LES CHORISTES ( I RAGAZZI DEL CORO ) 

TITOLO: LES CHORISTES
ANNO:2004
GENERE:DRAMMATICO
PAESE DI PRODUZIONE:FRANCIA /SVIZZERA 
LINGUA ORIGINALE: FRANCESE 

STORIA: 
Giunge al collegio per bambini difficili Mathieu , il nuovo sorvegliante , che motiverà i ragazzi e creerà un coro .

lunedì 27 novembre 2017

INSEGNANTI E ALLIEVI

                      INSEGNANTI E ALLIEVI


LE NUOVE IDENTITA' DEL BAMBINO:
Quando il bambino inizia a frequentare la scuola le sue identità si moltiplicano.
     FIGLIO - STUDENTE - COMPAGNO

Ora subentrano nuovi impegni , e a seguirlo e a istruirlo non saranno più SOLO i GENITORI , ma anche e soprattutto i MAESTRI .

I GENITORI in questo periodo nuovo sia per loro  e per i loro figli , sono STUPITI , da nuovi comportamenti del figlio , ma questo fa parte del normale PROCESSO DI CRESCITA .

LA COMUNICAZIONE NEL ATTIVITA' EDUCATIVA :


L' attività comunicativa a scuola consiste in uno SCAMBIO COMUNICATIVO ATTRAVERSO UN DIALOGO , LA COMUNICAZIONE EDUCATIVA è  una TRASMISSIONE di INFORMAZIONI tra : ALUNNO  e INSEGNANTE .

Questa COMUNICAZIONE deve essere DINAMICA CIRCOLARE , di solito il MITTENTE  è l' insegnante , e il RICEVENTE è l' alunno , ma a scuola i RUOLI si "devono" invertire , infatti l'alunno facendo domande diventa MITTENTE e l'insegnante ascoltando la domanda per rispondere diventa , RICEVENTE .  
Il dialogo in ambito scolastico deve essere basato sulla partecipazione di ENTRAMBI I MEMBRI : ALUNNO e INSEGNANTE.
Per far si che non si verifichi una COMUNICAZIONE DISTURBATA è opportuna la METACOMUNICAZIONE ESPLICITA : il RICEVENTE dichiara di aver capito .

FUNZIONE METALINGUISTICA: L'insegnante verifica se l' alunno ha appreso il messaggio (usa anche ESPRESSIONI come: CAPISCI ? )

IL DIALOGO SOCRATICO :


Il dialogo socratico è la prima forma di DIALOGO EDUCATIVO , prende il nome dal filosofo ateniese SOCRATE .
Socrate era maestro della DIALETTICA cioè voleva conoscere la verità .( egli induceva l' interlocutore a confessare le false credenze e a coinvolgerlo con DOMANDE .
IL DIALOGO  SOCRATICO è in stretta relazione con il DIALOGO EDUCATIVO .(attiva partecipazione del allievo).

L'INSEGNANTE E IL GRUPPO CLASSE :


IL dialogo educativo è influenzato da MOLTI FATTORI :
L'IMMAGINE : l'alunno elabora un' IMMAGINE del insegnante (severo , umorale ecc).
Questa relazione è calata al interno di un GRUPPO CLASSE , un ragazzo è molto sensibile al GIUDIZIO dei COETANEI e a volte può modificare il proprio COMPORTAMENTO  per questi .
MARCEL POSTIC rileva che i gruppi classe sono formati da: 
1)un gruppo di alunni
2)un insegnante
3)l'istruzione
4)la classe (ambiente)
Le dinamiche interne alla CLASSE possono FAVORIRE O OSTACOLARE l' attività didattica .
Ogni ALLIEVO è "SBALLATO" da L' INFLUENZA del insegnante o da quella dei coetanei . (da un lato l'allievo vorrebbe avere il senso del lavoro , ed essere influenzato dal insegnante , ma dal l' altro vorrebbe essere influenzato dai compagni e  trasgredire alla regole) .
TALCOTT PARSONS ha individuato 2 TIPI di gruppo classe :
1)gruppo che segue le regole e il percorso scolastico 
2)gruppo "egocentrico " centrato sul comportamento dei coetanei
KURT LEWIN invece ha individuato 3 TIPOLOGIE DI STILI RELAZIONALI:
1) GUIDA DOMINANTE (decide tutto l'educatore ,e lascia poco spazio al bambino , quindi lo priva di AUTONOMIA
2)GUIDA LASSISTA ( centrata sul AUTONOMIA del bambino ma togliendoli il PUNTO DI RIFERIMENTO )
3)GUIDA DEMOCRATICA( le decisioni sono prese da ENTRAMBI i membri , rende autonomo l'allievo dandogli il punto di riferimento ). 

LE COMPETENZE DEL EDUCATORE: 
L' INSEGNANTE è un elemento fondamentale della RELAZIONE EDUCATIVA : Oltre ad avere le CONOSCENZE riguardo ciò che INSEGNA , deve avere conoscenze in campo PSICOLOGICO ,PEDAGOGICO ECC , per capire i suoi alunni .
DOPPIO LEGAME : sono delle SITUAZIONI che si possono creare in classe , e consistono nel INSEGNANTE che manda "MESSAGGI CONTRADDITTORI " al alunno .
ES: Quando l'insegnante dice di fare delle domande in caso non si fosse capito qualcosa , ma dopo si lamenta del interruzione .
Per questo a volte in classe si può creare una situazione di BLOCCO .
Ma a volte anche gli insegnati hanno momenti di blocco (BURN OUT ) : non ci si sente più motivati a svolgere il proprio lavoro .

lunedì 2 ottobre 2017

LA RELAZIONE EDUCATIVA

          LA RELAZIONE EDUCATIVA  

 La relazione educativa è il rapporto che si crea tra docenti e alunni al interno della classe .

SENZA AULE E SENZA BANCHI ?
Nella MAGGIOR PARTE delle scuole c'è un modello ben prestabilito .
Questo modello consiste nel avere delle classi , ognuno nella propria , sempre con gli STESSI compagni insegnanti .
Solo in POCHE scuole (quelle scandinave) si è adottato un NUOVO MODELLO 
Queste scuole NON HANNO n'è banchi n'è classi e i RAGAZZI GIRANO LIBERAMENTE conoscendosi TUTTI .
Questo accade perche' in queste scuole si sa quanto sia importante LO SPAZIO per L'APPRENDIMENTO .




CHE COSA SUCCEDE IN CLASSE :




Una classe è un contesto pieno di RELAZIONI intense tra DOCENTI e ALUNNI , e tra COMPAGNI di classe , non sempre in classe si può trovare un bel "clima" , molte volte nascono dei CONFLITTI .


                                        L'influenza degli altri 
La relazione educativa non è un INTERAZIONE SOCIALE CASUALE (due persone si incontrano per caso e scambiano qualche parola ) , ma nasce da un INTERAZIONE SOCIALE STABILE ( professori e alunni si vedono tutti i giorni e svolgono insieme delle attività ). 
Anche la relazione educativa come ogni RELAZIONE SOCIALE esercita un influenza sociale cioè l' imporre agli alunni un modello di comportamento (modificare il proprio comportamento , apprendere conoscenze ecc..)
La scuola è  il fondamentale anello di congiunzione tra società individuo .
perche' la RELAZIONE EDUCATIVA ha il compito di preparare i giovani a essere cittadini adatti a vivere in società , e oltre a questo serve ad esprimere e a realizzare SE STESSI (con compiti , attività ecc..).





 






LE TEORIE PSICOLOGICHE :

Sono di grande aiuto per comprendere quello che avviene all'interno di una classe .

LE PRINCIPALI TEORIE EDUCATIVE 

LA TEORIA PSICOANALITICA 



La psicoanalisi é una corrente scientifica fondata da FREUD , è nata in campo MEDICO.
LA PSICOANALISI che si concentra sulle motivazioni dei comportamenti di alunni e docenti, e sostiene che la maggior parte dei nostri comportamenti sono originati da dinamiche inconsce ( le cose di cui non ci rendiamo conto) .

La psicoanalisi studia l' interpretazione dei sintomi (insuccessi scolastici ecc..) che possono causare problemi.
In oltre la psicoanalisi studia i FENOMENI DI TRANSFERT , cioè atteggiamenti che provengono dal di fuori della classe.
Ci sono altri tipi di fenomeni che si manifestano a SCUOLA , come ad esempio i FENOMENI DI PROIEZIONE che è quando la nostra PSICHE avverte un pericolo e lo " proietta" al esterno (es: la timidezza ) .

La psicoanalisi è in oltre utile al insegnante per CAPIRE gli alunni e i loro COMPORTAMENTI .


LA TEORIA UMANISTA 


Questa teoria studia il COMPORTAMENTO DEL DOCENTE E I SUOI EFFETTI SUL ALUNNO .
Carl Rogers elaborò che un insegnamento per risultare EFFICACE e SIGNIFICATIVO deve essere FLESSIBILE .
E per fare ciò si richiedono TRE ATTEGGIAMENTI CHIAVE :
1) AUTENTICITÀ O CONGRUENZA 
2)CONSIDERAZIONE POSITIVA INCONDIZIONATA 
3)COMPRENSIONE EMPATICA

Cioè INDURRE L' ALUNNO A CONOSCERE SE STESSO 
,CONSIDERARE IN MODO POSITIVO L' ALUNNO INDIPENDENTEMENTE DA QUELLO CHE FA  e infine METTERSI NEI PANNI DEL ALUNNO .

Rogers sostiene che la SCUOLA deve creare degli individui APERTI alle NOVITÀ E ALLE TRASFORMAZIONI. ( SOCIETÀ).








 TEORIA SISTEMICA 



Per studiare la TEORIA SISTEMICA bisogna partire dal presupposto che TUTTO E' COMUNICAZIONE , e la mente è un SISTEMA nella quale un elemento può condizionare tutti gli altri.
Quindi il mutamento di una parte del sistema (gruppo) può influenzare tutte le altre .
Per analizzare un singolo elemento si deve prendere in considerazione tutto il contesto.

Ci sono delle INDICAZIONI che la teoria sistemica fornisce al' educatore: 

1) deve saper favorire la riorganizzazione.
2) deve individuare le persone chiave. 
3) deve tenere sotto controllo l' ansia e deve stimolare l' attenzione.